lunedì 22 giugno 2009

Antonio e Marco - racconto di Anima Triste ( Cuccu Anna Maria ).

Antonio osservava affranto la salma tumefatta del suo compagno e non riusciva ad accettare la sua morte assurda. Passeggiavano abbracciati nelle vie del Centro di Milano innamorati e felici quando improvvisamente un gruppo di teppisti di estrema destra li fermarono insultandoli, ma non limitandosi solo a questo purtroppo. Dopo gli insulti erano arrivati calci e pugni finchè Marco non cadde riverso sul selciato che subitò si riempì di sangue. Nessuno avvertì la polizia. Neanche un signore che dal terzo piano del palazzo di fronte vide tutto quello che era accaduto. Abbassò la saracinesca e si rifugiò nella sua vigliacca omertà. Antonio anche lui ferito, ma meno gravemente del suo compagno riuscì faticosamente a raggiungere una cabina telefonica dalla quale chiamò il pronto soccorso. Marco giunse all' ospedale ormai defunto, mentre Antonio riuscì a cavarsela con una frattura al braccio sinistro, alcune costole incrinate e 20 punti di sutura sopra l' occhio sinistro. Fu subito aperta un' inchiesta ma Antonio già sapeva che i colpevoli sarebbero rimasti impuniti. Guardava il suo ex compagno e piangeva impotente ed esterrefatto. Lo aveva conosciuto un anno prima in un locale per omosessuali. Avevano scambiato qualche frase e poi lui lo aveva invitato a ballare. Si scambiarono il numero di telefono e iniziarono a frequentarsi. Antonio era un tecnico informatico e Marco un professore liceale. Entrambi avevano avuto problemi in famiglia dopo il loro outing. Erano comunque indipendenti e sapevano badare a loro stessi. Marco aveva tenuto a lungo nascosta la sua omosessualità perchè temeva di perdere il suo impiego. Infatti venne poi licenziato dal liceo pubblico dove lavorava e si ritrovò ad insegnare in un liceo privato per corsi di recupero. Dopo tre settimane dal loro primo incontro avevano deciso di convivere. Marco si trasferì da Antonio che possedeva un appartamento più ampio e confortevole. Tutto andava bene ed erano felici ma ora quella tragica morte aveva distrutto tutti i sogni. Riuscì a tornare a casa per poter assolvere a tutte le tristi incombenze relative all' agenzia funebre e all'organizzazione del funerale. Fu assai penoso scegliere gli abiti che Marco avrebbe indossato per sempre nella sua ultima terrena dimora e osservare il suo amato per l' ultima volta prima della chiusura della bara. Il giorno del funerale pioveva a dirotto e questo rese ancora più triste e tetra la cerimonia funebre. Osservando l' appartamento vuoto non riusciva a tollerare il pensiero che il suo amato compagno non sarebbe più rientrato a casa, che non avrebbe più cucinato per lui e non lo avrebbe più abbracciato, che non avrebbero potuto più amarsi in quel letto comperato insieme in quel negozio di mobili antichi quando avevano deciso di unire le loro vite. No, non avrebbe potuto sopportare la vita senza di lui pensava, mentre osservava la corda che usavano per le loro arrampicate in montagna durante il weekend. Lo trovarono qualche giorno dopo ormai cadavere, appeso al lampadario con quella corda intorno al collo ritorto. I colpevoli dell' omicidio di Marco non vennero mai arrestati.
Cuccu Anna Maria.

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