mercoledì 5 settembre 2012

Il ciondolo - Anima Triste ( Cuccu Anna Maria )

Samanta rimasta da poco orfana fu adottata da uno zio che possedeva una antica dimora in campagna. Sua madre prima di morire le diede un ciondolo che sembrava molto antico, una mezza luna con strani segni. Le disse che in futuro le sarebbe servito per mantenere intatte le sue origini. Il viaggio le sembrò lungo e faticoso e la casa tetra e oscura e inoltre lo zio le incuteva timore. La sua stanza sembrava accogliente, ma dava un senso strano di arcana magia. Dalle persiane socchiuse giungevano i raggi lunari che fecero illuminare il ciondolo che sembrava quasi prendere vita. Avrebbe voluto sapere di più su quell' oggetto misterioso lasciatole in eredità. Dopo qualche giorno arrivò il notaio che lesse il testamento. Sua madre non era ricca e non le lasciò molto denaro o altri averi ma il notaio le consegnò una lettera e un diario. Forse avrebbe avuto dettagli sulla vita di sua madre e sul ciondolo antico che la incuriosiva. Non vedeva l' ora di potere stare sola per iniziare la lettura. La lettera le indicava di leggere il diario con attenzione e di usare le informazioni con prudenza. La storia scritta nel diario partiva dal medioevo e parlava di una setta di adoratori della luna alla quale appartenevano anche alchimisti, negromanti, fattucchiere. Il ciondolo apparteneva a una nobile dama che si dilettava in profezie, lettura dei tarocchi e in certe occasioni durante i riti lunari sapeva chiamare e parlare con i morti. Il ciondolo faceva da tramite in tutto questo. Era stato forgiato da un grande alchimista negromante e i segni che vi erano incisi appartenevano a un libro di incantesimi che era andato perduto a causa dell' Inquisizione che lo distrusse. La signora del ciondolo era vedova e aveva un cognato avido di denaro che per disfarsi della donna la denunciò all' inquisizione per stregoneria. Dopo torture varie senza ottenere confessioni la dama venne messa al rogo in una calda giornata di agosto. Prima di morire lanciò una maledizione al cognato che morì quello stesso anno di una strana malattia. Il cognato aveva due figlie e una di esse la maggiore tenne il ciondolo per sè senza sapere dei suoi poteri magici.
Il ciondolo passò così di madre in figlia per generazioni fino ad arrivare a Samanta. Inorridì al pensiero che nella sua famiglia ci fosse stata una dama che praticava arti magiche e che fosse finita al rogo e le fece impressione anche il tradimento del cognato attuato solo per scopi materiali. Il ciondolo adesso le incuteva paura e decise che non lo avrebbe più portato al collo, lo avrebbe lasciato chiuso dentro a una scatola
e non lo avrebbe più neanche guardato. Finita la lettura si addormentò sul suo letto a baldacchino sognando sua madre che le disse di avere fatto la scelta giusta perchè quel ciondolo se usato aveva poteri terribili che era meglio non risvegliare.

Cuccu Anna Maria

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