mercoledì 5 settembre 2012

Il viaggio della speranza - Anima Triste ( Cuccu Anna Maria )


Svetlana era stata una bella ragazza, alta, bionda e con gli occhi verdi quando era in vita, ora era un cadavere con gli occhi tumefatti, le labbra gonfie e un pugnale sul petto. La zona era circondata dalla polizia che si stava occupando delle indagini. Le prime ipotesi erano che si potesse trattare di delitto passionale, oppure un regolamento di conti tra una puttana e il suo protettore. Sicuramente Svletlana era una ragazza che aveva creduto alle menzogne e l' Italia le era sembrato un sogno, la speranza per una vita migliore. Non sarebbe stato facile scoprire il colpevole. C' era tanta omertà e le ragazze di vita avevano paura dei loro protettori. Ogni tanto qualcuna finiva ammazzata e loro non avevano nessuna intenzione di crepare. Dalle prime indagini risultava avere 24 anni ed era Ucraina. In patria aveva lasciato due figli che aveva affidato ai nonni. Sperava sarebbe presto rientrata in patria con i soldi guadagnati in Italia ma invece vi era tornata dentro una bara. La famiglia credeva che Svetlana lavorasse come colf in una famiglia agiata perché mandava loro del denaro ogni mese. Svetlana aveva una sorella che aveva rischiato di fare la stessa fine, ma aveva resistito alla tentazione ed era rimasta in patria. Aveva anche un fratello che giurò a se stesso che avrebbe vendicato la morte della sorella. La polizia da loro non seppe altro. I protettori dopo il crollo dell' Unione Sovietica si recavano nei paesi dell' est per convincere le ragazze a venire in Italia con la promessa di un lavoro agiato e le ragazze desiderose di cambiare condizioni di vita accettavano credendo nel sogno. Invece arrivate in Italia tutto crollava. I loro protettori le mettevano subito in strada a fare la vita pretendendo la metà del denaro e obbedienza. Se avessero cercato di fuggire o di andare alla polizia avrebbero fatto una brutta fine. Ma era stato il protettore a ucciderla o qualche cliente balordo armato e malato di mente? Oppure poteva essere qualche altra stessa ragazza di strada? C'era tanta concorrenza e tra loro non scorreva buon sangue. Oltre alle ragazze dell' est vi erano anche ragazze africane e qualche italiana. A parte qualche ucraina ancora carina le altre erano imbruttite e distrutte da una vita infame. Vladimir arrivò in Italia e si inserì nel giro. Si era fatto fare documenti falsi e cominciò ad indagare. Non era facile. C'era un clima di sospetto e di paura tra le ragazze e non volevano collaborare. Alla fine trovò una stanca del mestiere che stava per lasciare perchè troppo vecchia e non era più fonte di denaro. Lei gli raccontò tutto quello che sapeva. Gli raccomandò di non fare il suo nome e di stare attento perchè quel tale era veloce di coltello. Lo pedinò di nascosto per un paio di giorni, lo attirò in una rissa dove c' erano altri ucraini e alla fine gli conficcò un pugnale nel petto uccidendolo. Come ultimo sfregio gli tagliò i testicoli e li gettò a un cane che passava per strada. Poi ripartì per l' Ucraina con il cuore in pace per aver vendicato la morte della sorella. Troppe svetlane pensò tristemente avrebbero continuato a fare quella vita e qualche altra sarebbe morta senza giustizia.

Cuccu Anna Maria.
8/8/2012

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